Die 4 Hauptziele des Münchner Kreises – in Italienisch

Obiettivi del “Münchner Kreis” per una riforma ecclesiale

un’ iniziativa di sacerdoti e diaconi permanenti nell’Arcidiocesi München e Freising

 

 

Noi, sacerdoti e diaconi permanenti riuniti nel “Münchner Kreis”, trascorso un anno dalla nostra fondazione, ci proponiamo quattro obiettivi:

Come sacerdoti e diaconi permanenti intendiamo raggiungere una solidarietà più autentica all’interno della nostra Arcidiocesi e nella Chiesa universale:

–        superare l’isolamento e l’individualismo;

–        dare una voce alla nostra responsabilità per il cammino del Popolo di Dio – come sacerdoti e diaconi;

–        impegnarci uno per l’altro, specialmente quando da parte dell’autorità diocesana sono fatte pressioni sul singolo;

–        collegarci con la “Pfarrerinitiative Deutschland” e con le altre associazioni simili in Austria, Svizzera e nel mondo.

Vogliamo contribuire a una vigilante partecipazione all’interno della Chiesa:

La nostra Chiesa è sotto molti aspetti paralizzata dal clericalismo e da strutture gerarchiche fossilizzate.

Vogliamo superare questa situazione con l’impegno critico e solidale nella sfera pubblica sia all’interno della Chiesa sia verso l’esterno. Per questo occorre il contatto con la stampa e la televisione, come espressione della nostra fiducia nella forza del discorso pubblico. Ci stanno particolarmente a cuore i temi di riforma, che nella nostra Arcidiocesi di München e Freising hanno trovato la loro espressione nel “Zukunftsforum” (foro per il futuro: 2008–2010), in “Zeichen der Zeit” (segni del tempo) e nelle “61 Empfehlungen” (61 raccomandazioni), ma finora non sono stati portati avanti con decisione.

Ci impegniamo per un dialogo autentico all’interno della nostra Diocesi e della Chiesa:

Siamo confrontati con il pericolo che il dialogo tra l’autorità diocesana e la base perda di valore, poiché l’autorità diocesana “lascia parlare” la base, ma le decisioni (o le non decisioni) sono prese alla fine in modo unilaterale.

Inoltre sperimentiamo che non solo l’autorità, ma anche noi come clero siamo abituati a uno stile non dialogico per cui non lasciamo spazio attorno a noi per una vera comunicazione. Per questo sosteniamo con decisione, in ciascuno di noi e fra di noi:

–        un atteggiamento che cerca di ascoltare e di comprendere le posizioni dell’altro, ma al tempo stesso esprime in modo trasparente la propria posizione e si aspetta che l’altro faccia lo stesso. Solo così possono sorgere nuove idee e si svolge un processo verso la “soluzione del conflitto”;

–        un cultura del confronto per potersi poi incontrare nel consenso;

–        strutture decisionali sinodali su tutti i piani;

–        votazioni con diritto di voto di tutti coloro che sono implicati (per decisioni importanti con una maggioranza di due terzi, come nel Concilio Vaticano II e nel Sinodo di Würzburg).

Non vogliamo soltanto reagire, ma come “soggetti” della Chiesa agire in modo adulto e creativo:

Ciascuno mette a disposizione i suoi carismi e le sue risorse, p. es.: impegno nelle comunità parrocchiali e verso le singole persone, informazione riguardanti (e, dato il caso, confronto con essi) organi e gruppi ecclesiali, lettere alle redazioni dei giornali, interviste con i media, redazione di dichiarazioni su temi attuali per la stampa, organizzazione di serate e di convegni, aiuto per il lavoro concreto del “Münchner Kreis”…

 

Ci adoperiamo per questi obiettivi fondamentali – nello spirito del Vangelo di Gesù e della “Chiesa samaritana” desiderata da Papa Francesco.